Il sito VF1 di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno) è situato a 2.150 m slm in corrispondenza di un imponente masso erratico. Il settore III, ubicato sotto il versante del masso esposto a N, presenta una sequenza stratigrafica che include livelli riferibili al Mesolitico, all’Età del bronzo e all’epoca storica. La sequenza mesolitica è composta da 6 unità stratigrafiche (UUSS 10, 20, 21, 29, 30 e 32), relazionabili con 3 principali fasi di frequentazione, tutte riferibili al Sauveterriano. Le modalità di sfruttamento delle materie prime litiche, locali e regionali, associate ad una sequenza di riduzione orientata alla produzione di piccole schegge e lamelle di forma irregolare ben si integrano nel panorama suggerito da altri siti sauveterriani delle Alpi sud-orientali. La composizione dello strumentario litico e dell’insieme faunistico (specie e segmenti anatomici), così come le tracce antropiche riscontrate su quest’ultimo, attestano la vocazione spiccatamente venatoria dell’insediamento, analogamente a quanto già emerso per il settore I. Al tetto della serie mesolitica la presenza di alcuni elementi di tipologia castelnoviana indica una frequentazione protrattasi durante l’Atlantico, anche se non ben inquadrabile da un punto di vista insediativo, data la scarsità di dati disponibili.
Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull’occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi
FONTANA, Federica
Primo
;THUN HOHENSTEIN, Ursula;Bertola, Stefano;GUERRESCHI, Antonio;TURRINI, Maria ChiaraUltimo
2015
Abstract
Il sito VF1 di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno) è situato a 2.150 m slm in corrispondenza di un imponente masso erratico. Il settore III, ubicato sotto il versante del masso esposto a N, presenta una sequenza stratigrafica che include livelli riferibili al Mesolitico, all’Età del bronzo e all’epoca storica. La sequenza mesolitica è composta da 6 unità stratigrafiche (UUSS 10, 20, 21, 29, 30 e 32), relazionabili con 3 principali fasi di frequentazione, tutte riferibili al Sauveterriano. Le modalità di sfruttamento delle materie prime litiche, locali e regionali, associate ad una sequenza di riduzione orientata alla produzione di piccole schegge e lamelle di forma irregolare ben si integrano nel panorama suggerito da altri siti sauveterriani delle Alpi sud-orientali. La composizione dello strumentario litico e dell’insieme faunistico (specie e segmenti anatomici), così come le tracce antropiche riscontrate su quest’ultimo, attestano la vocazione spiccatamente venatoria dell’insediamento, analogamente a quanto già emerso per il settore I. Al tetto della serie mesolitica la presenza di alcuni elementi di tipologia castelnoviana indica una frequentazione protrattasi durante l’Atlantico, anche se non ben inquadrabile da un punto di vista insediativo, data la scarsità di dati disponibili.File | Dimensione | Formato | |
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