Il volume racchiude gli esiti dell’iniziativa “Pietrabuona 2012”, promossa ed organizzata dal DiDA nell’ambito del progetto di ricerca sugli insediamenti altomedievali della Valleriana (Pescia, PT). Un workshop internazionale, una mostra ed una giornata di studi durante i quali le diverse Scuole che hanno preso parte ai lavori hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema della tutela e della valorizzazione dei centri storici minori e degli organismi territoriali che li ospitano. Al di là degli interessanti risultati conseguiti sul caso-studio oggetto del seminario (l’abitato di Pietrabuona), è emersa con forza la convinzione che i beni culturali, oltre ad essere dei documenti di epoche passate, ed in quanto tali meritevoli di essere preservati per le future generazioni, possono essere portatori di nuove forme di creatività. Tale opinione riporta al centro dell’interesse collettivo il rapporto tra bene e attualità: in questo senso l’analisi critica dell’esistente diviene la base imprescindibile su cui fondare i futuri interventi antropici tesi prevalentemente a recuperare, mediante lo strumento del progetto contemporaneo, quello che in gran parte già esiste e che rischia con il tempo di andare perduto.
Pietrabuona. Strategie per la salvaguardia e la valorizzazione degli insediamenti medioevali
LAVORATTI, GAIA
2014
Abstract
Il volume racchiude gli esiti dell’iniziativa “Pietrabuona 2012”, promossa ed organizzata dal DiDA nell’ambito del progetto di ricerca sugli insediamenti altomedievali della Valleriana (Pescia, PT). Un workshop internazionale, una mostra ed una giornata di studi durante i quali le diverse Scuole che hanno preso parte ai lavori hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema della tutela e della valorizzazione dei centri storici minori e degli organismi territoriali che li ospitano. Al di là degli interessanti risultati conseguiti sul caso-studio oggetto del seminario (l’abitato di Pietrabuona), è emersa con forza la convinzione che i beni culturali, oltre ad essere dei documenti di epoche passate, ed in quanto tali meritevoli di essere preservati per le future generazioni, possono essere portatori di nuove forme di creatività. Tale opinione riporta al centro dell’interesse collettivo il rapporto tra bene e attualità: in questo senso l’analisi critica dell’esistente diviene la base imprescindibile su cui fondare i futuri interventi antropici tesi prevalentemente a recuperare, mediante lo strumento del progetto contemporaneo, quello che in gran parte già esiste e che rischia con il tempo di andare perduto.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.