La recente dichiarazione, da parte della FIAIP, sul reale quantitativo di immobili invenduti in Italia –1.200.000 unità – sembra essere elemento di necessaria riflessione non solo per quanto riguarda la disciplina architettonica, ma anche per quanto concerne l'ambito dell'urbanistica. Sembra imporsi oggi una ridefinizione dei confini disciplinari tesa a superare la diffusa immagine che associa al paesaggio abbandonato della civiltà industriale un valore estetico di segno positivo. L’abitudine percettiva nei confronti di un territorio degradato – che in epoca recente è stato veicolato come immagine esotica e di grande appeal mediatico – viene troppo spesso associata ad una sensibilità verso l’ambiente circostante mentre si tratta, molto più semplicemente, di impotenza attuativa.
autoritratto invenduto- il caso italiano
AVOSANI, Giovanni;POLI, Elisa
2013
Abstract
La recente dichiarazione, da parte della FIAIP, sul reale quantitativo di immobili invenduti in Italia –1.200.000 unità – sembra essere elemento di necessaria riflessione non solo per quanto riguarda la disciplina architettonica, ma anche per quanto concerne l'ambito dell'urbanistica. Sembra imporsi oggi una ridefinizione dei confini disciplinari tesa a superare la diffusa immagine che associa al paesaggio abbandonato della civiltà industriale un valore estetico di segno positivo. L’abitudine percettiva nei confronti di un territorio degradato – che in epoca recente è stato veicolato come immagine esotica e di grande appeal mediatico – viene troppo spesso associata ad una sensibilità verso l’ambiente circostante mentre si tratta, molto più semplicemente, di impotenza attuativa.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.