Il saggio si focalizza sul decennio 1891-1901 per riflettere sull’identità della scuola con paerticolare riferimento ad uno degli eventi più significativi, sul piano culturale ed anche politico di questo scorcio di fine secolo: la nascita del periodico socialista “Critica Sociale” nel gennaio del 1891 sotto la direzione di Filippo Turati, o, meglio, e più correttamente, il passaggio da “Cuore e Critica” a “Critica Sociale”. L'identità e la funzionalità della scuola sono qui studiate nell'intreccio con le istanze di educazione degli adulti del periodo, mediante l'analisi di diversi articoli che consentono di mettere in relazione le finalità della scuola popolare con l'idea di partecipazione sociale degli adulti. In conclusione, indubbiamente “Critica Sociale” – e, con essa, il pensiero socialista del periodo – propone alcune direzioni storicamente e concettualmente rilevanti per la promozione dell’educazione degli adulti, ma le strade per perseguirle non sono del tutto spianate, neppure dal punto di vista teorico, proprio perché a monte la questione scolastica rimane, di fatto, irrisolta. E l’accettazione di due distinte scuole per due distinti popoli, quello della borghesia e quello del proletariato, ne rappresenta l’ostacolo ideale, oltre che fattuale, di maggior rilievo.
1891-1901. Scuola ed educazione degli adulti in “Critica Sociale”
MARESCOTTI, Elena
2013
Abstract
Il saggio si focalizza sul decennio 1891-1901 per riflettere sull’identità della scuola con paerticolare riferimento ad uno degli eventi più significativi, sul piano culturale ed anche politico di questo scorcio di fine secolo: la nascita del periodico socialista “Critica Sociale” nel gennaio del 1891 sotto la direzione di Filippo Turati, o, meglio, e più correttamente, il passaggio da “Cuore e Critica” a “Critica Sociale”. L'identità e la funzionalità della scuola sono qui studiate nell'intreccio con le istanze di educazione degli adulti del periodo, mediante l'analisi di diversi articoli che consentono di mettere in relazione le finalità della scuola popolare con l'idea di partecipazione sociale degli adulti. In conclusione, indubbiamente “Critica Sociale” – e, con essa, il pensiero socialista del periodo – propone alcune direzioni storicamente e concettualmente rilevanti per la promozione dell’educazione degli adulti, ma le strade per perseguirle non sono del tutto spianate, neppure dal punto di vista teorico, proprio perché a monte la questione scolastica rimane, di fatto, irrisolta. E l’accettazione di due distinte scuole per due distinti popoli, quello della borghesia e quello del proletariato, ne rappresenta l’ostacolo ideale, oltre che fattuale, di maggior rilievo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.