Gli anni ’70 e ’80 del ’900 hanno visto l’agricoltura europea passare dal fabbisogno alimentare alla piena, anzi sovrabbondante, autosufficienza. Negli anni ’80, con l’Atto Unico Europeo, è riconosciuto a livello normativo il legame tra agricoltura e ambiente, ma ancora in termini negativi: le esigenze ambientali rappresentano un limite all’agricoltura che, dopo anni di incremento della produttività, deve – secondo il legislatore – cominciare a rapportarsi al contesto ambientale in modo virtuoso, non creando danni. E’ solo più di recente, col riconoscimento legale della multifunzionalità, che comincia ad affermarsi l’idea che l’impresa agricola possa anche produrre per l’ambiente. Nasce quindi il concetto di impresa agricola di servizi (forestali, ambientali, agrituristici, ecc.), di “agricoltura sostenibile” e, da ultimo, anche quello di impresa agricola produttrice di energia (biocarburanti, biogas, elettricità, e relative materie prime). Parallelamente, il legislatore, oggi meno preoccupato di regolare l’impresa agricola dal punto di vista della sua stabilità sul terreno, della razionalità dello sfruttamento del suolo, ecc., comincia ad occuparsi soprattutto della disciplina del prodotto dell’impresa agricola, specialmente se destinato all’alimentazione. Ciò trova il più importante riscontro nell’inclusione normativa dell’impresa agricola entro il più ampio genus dell’impresa alimentare (reg. CE 178/2002), e nella sempre più estesa applicazione di norme di diritto alimentare anche al produttore agricolo.
L'impresa agraria produttrice di alimenti, di energia e di servizi
BORGHI, Paolo
2012
Abstract
Gli anni ’70 e ’80 del ’900 hanno visto l’agricoltura europea passare dal fabbisogno alimentare alla piena, anzi sovrabbondante, autosufficienza. Negli anni ’80, con l’Atto Unico Europeo, è riconosciuto a livello normativo il legame tra agricoltura e ambiente, ma ancora in termini negativi: le esigenze ambientali rappresentano un limite all’agricoltura che, dopo anni di incremento della produttività, deve – secondo il legislatore – cominciare a rapportarsi al contesto ambientale in modo virtuoso, non creando danni. E’ solo più di recente, col riconoscimento legale della multifunzionalità, che comincia ad affermarsi l’idea che l’impresa agricola possa anche produrre per l’ambiente. Nasce quindi il concetto di impresa agricola di servizi (forestali, ambientali, agrituristici, ecc.), di “agricoltura sostenibile” e, da ultimo, anche quello di impresa agricola produttrice di energia (biocarburanti, biogas, elettricità, e relative materie prime). Parallelamente, il legislatore, oggi meno preoccupato di regolare l’impresa agricola dal punto di vista della sua stabilità sul terreno, della razionalità dello sfruttamento del suolo, ecc., comincia ad occuparsi soprattutto della disciplina del prodotto dell’impresa agricola, specialmente se destinato all’alimentazione. Ciò trova il più importante riscontro nell’inclusione normativa dell’impresa agricola entro il più ampio genus dell’impresa alimentare (reg. CE 178/2002), e nella sempre più estesa applicazione di norme di diritto alimentare anche al produttore agricolo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.