sono state condotte indagini palinologiche sul tessuto appartenente all’icona bizantina “Madonna di Costantinopoli” (seconda metà VII - fine VIII sec. d.C.), custodita nel Monastero della Visitazione di Santa Maria a Treviso, per rilevare l’eventuale presenza di pollini e successivamente, sulla base del contesto emerso dalle analisi, formulare ipotesi sulla provenienza della stoffa e contribuire a delineare, laddove possibile, le interazioni tra il tessuto e gli ambiti vegetazionali/ambientali ad esso correlati. Sono stati prelevati due campioni dal tessuto mediante un microaspiratore chirurgico munito di filtro con maglie di ca. 10 micron che ha permesso di raccogliere all’interno di una capsula, opportunamente sigillata, il materiale da esaminare. Una quantità nota di materiale è stata poi sottoposta in laboratorio ai trattamenti di routine e successivamente all’analisi al microscopio ottico. Le ricerche effettuate hanno permesso di evidenziare la presenza di un apprezzabile e diversificato contenuto pollinico. Le piogge polliniche raccolte dal tessuto sono caratterizzate da due distinti gruppi di piante arboree: quelle tipiche di un ambiente continentale, rappresentate dal querceto misto e, in sottordine, quelle caratteristiche di una vegetazione più tipicamente mediterranea. In particolare, il querceto, presente con valori apprezzabili, documenta la permanenza dell’icona in zone tipiche di un ambito continentale, mentre la significativa presenza di specie tipiche della fascia mediterranea, quali Olea europaea (Olivo), Quercus ilex (Leccio), Ligustrum vulgare tipo (Ligustro tipo), ecc., potrebbe invece indicare il soggiorno e/o il passaggio dell’icona per paesi del bacino del Mediterraneo e avvalorare l’ipotesi della provenienza da zone del Vicino Oriente. Particolarmente significativo è il rinvenimento di numerosi pollini di Liliaceae (Liliacee) e Asteroideae (Asteroidee), famiglie a cui appartengono numerose piante da fiore come l’astro, l’iris, ecc. che potrebbero provenire da offerte votive di tipo floreale deposte vicino all’immagine sacra. Infine, la rilevante concentrazione di specie antropiche spontanee e coltivate indica che l’icona potrebbe essere stata esposta per periodi prolungati in aree caratterizzate da una forte attività collegata all’uomo; in particolare, la presenza dei cereali potrebbe testimoniare l’esistenza, nelle vicinanze del luogo di esposizione dell’icona, di edifici in cui essi venivano stoccati per essere lavorati o venduti. Un’ipotesi suggestiva potrebbe essere invece quella che l’icona durante i suoi numerosi spostamenti sia stata trasportata insieme a carichi di cereali. Infine, il rinvenimento di reperti pollinici di numerose piante da frutto (Morus nigra - Gelso nero, Juglans regia - Noce, diversi tipi di Pruno, ecc.) e di piante ornamentali (Platanus - Platano, Taxus baccata - Tasso comune, ecc.) indica rispettivamente la presenza di orti e di giardini o viali alberati nelle vicinanze del luogo in cui era collocata l’icona.
Il contributo delle indagini palinologiche alla storia dei tessuti: il caso dell’icona bizantina “Madre di Dio
MARCHESINI, Marco;MARVELLI, SILVIA
2006
Abstract
sono state condotte indagini palinologiche sul tessuto appartenente all’icona bizantina “Madonna di Costantinopoli” (seconda metà VII - fine VIII sec. d.C.), custodita nel Monastero della Visitazione di Santa Maria a Treviso, per rilevare l’eventuale presenza di pollini e successivamente, sulla base del contesto emerso dalle analisi, formulare ipotesi sulla provenienza della stoffa e contribuire a delineare, laddove possibile, le interazioni tra il tessuto e gli ambiti vegetazionali/ambientali ad esso correlati. Sono stati prelevati due campioni dal tessuto mediante un microaspiratore chirurgico munito di filtro con maglie di ca. 10 micron che ha permesso di raccogliere all’interno di una capsula, opportunamente sigillata, il materiale da esaminare. Una quantità nota di materiale è stata poi sottoposta in laboratorio ai trattamenti di routine e successivamente all’analisi al microscopio ottico. Le ricerche effettuate hanno permesso di evidenziare la presenza di un apprezzabile e diversificato contenuto pollinico. Le piogge polliniche raccolte dal tessuto sono caratterizzate da due distinti gruppi di piante arboree: quelle tipiche di un ambiente continentale, rappresentate dal querceto misto e, in sottordine, quelle caratteristiche di una vegetazione più tipicamente mediterranea. In particolare, il querceto, presente con valori apprezzabili, documenta la permanenza dell’icona in zone tipiche di un ambito continentale, mentre la significativa presenza di specie tipiche della fascia mediterranea, quali Olea europaea (Olivo), Quercus ilex (Leccio), Ligustrum vulgare tipo (Ligustro tipo), ecc., potrebbe invece indicare il soggiorno e/o il passaggio dell’icona per paesi del bacino del Mediterraneo e avvalorare l’ipotesi della provenienza da zone del Vicino Oriente. Particolarmente significativo è il rinvenimento di numerosi pollini di Liliaceae (Liliacee) e Asteroideae (Asteroidee), famiglie a cui appartengono numerose piante da fiore come l’astro, l’iris, ecc. che potrebbero provenire da offerte votive di tipo floreale deposte vicino all’immagine sacra. Infine, la rilevante concentrazione di specie antropiche spontanee e coltivate indica che l’icona potrebbe essere stata esposta per periodi prolungati in aree caratterizzate da una forte attività collegata all’uomo; in particolare, la presenza dei cereali potrebbe testimoniare l’esistenza, nelle vicinanze del luogo di esposizione dell’icona, di edifici in cui essi venivano stoccati per essere lavorati o venduti. Un’ipotesi suggestiva potrebbe essere invece quella che l’icona durante i suoi numerosi spostamenti sia stata trasportata insieme a carichi di cereali. Infine, il rinvenimento di reperti pollinici di numerose piante da frutto (Morus nigra - Gelso nero, Juglans regia - Noce, diversi tipi di Pruno, ecc.) e di piante ornamentali (Platanus - Platano, Taxus baccata - Tasso comune, ecc.) indica rispettivamente la presenza di orti e di giardini o viali alberati nelle vicinanze del luogo in cui era collocata l’icona.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.