Uno storico complesso architettonico – l’Arcispedale di Sant’Anna a Ferrara –, è stato oggetto nella seconda metà degli anni Trenta del Novecento di un intervento di ri-composizione architettonica più che di restauro da parte dell'ingegnere Carlo Savonuzzi, che lo trasforma nella sede del Conservatorio di musica, con due splendide sale, la sala dell’Auditorium e quella che diventerà la sala del Cinema Boldini. Un intervento di complessiva ricomposizione urbana che, come emerso dal lavoro di indagine svolto in occasione di alcune tesi di laurea e come confermato dagli approfondimenti svolti nell’ambito della ricerca sul tema, di cui questo libro costituisce un articolata documentazione, coinvolge in un unico processo di trasformazione l’isolato dell’antico ospedale, ritrovando una nuova struttura composta da strade e spazi urbani che sapientemente coinvolgono frammenti di edifici preesistenti. In un contesto di tale rilievo, il compito di riportare la sala dell’Auditorium, da anni chiusa per la presenza di amianto nelle sue pareti interne, a un uso appropriato e in linea con le normative e i requisiti attuali, è apparso da subito compito complesso e affascinante, capace di mettere alla prova non solo i singoli saperi, ma in particolare la necessaria interazione e la possibile integrazione tra le discipline coinvolte. Guardando all’esempio di Savonuzzi, il progetto di restauro (coordinamento di A. Massarente), si è configurato come globale ricomposizione degli spazi dell’Auditorium, intendendo questi necessariamente non confinati alla sala da concerti e al palcoscenico, ma estesi agli spazi di servizio alla sala, agli spazi per gli esecutori, per la direzione e la gestione, ai servizi per il pubblico. Il lavoro di ricerca ha inteso utilizzare le più avanzate tecniche di indagine per sviluppare un modello conoscitivo tridimensionale della sala e del complesso di cui fa parte, al fine di progettare il restauro della forma “esistente” della sala, attraverso il controllo scientifico della sua “nuova” forma, attraverso l’uso di materiali contemporanei analoghi a quelli moderni originari, e di tecnologie legate ai sistemi acustici, di illuminazione e di climatizzazione della sala.

Un progetto di restauro come ricomposizione. Il progetto di restauro del complesso del Conservatorio musicale

MASSARENTE, Alessandro
2012

Abstract

Uno storico complesso architettonico – l’Arcispedale di Sant’Anna a Ferrara –, è stato oggetto nella seconda metà degli anni Trenta del Novecento di un intervento di ri-composizione architettonica più che di restauro da parte dell'ingegnere Carlo Savonuzzi, che lo trasforma nella sede del Conservatorio di musica, con due splendide sale, la sala dell’Auditorium e quella che diventerà la sala del Cinema Boldini. Un intervento di complessiva ricomposizione urbana che, come emerso dal lavoro di indagine svolto in occasione di alcune tesi di laurea e come confermato dagli approfondimenti svolti nell’ambito della ricerca sul tema, di cui questo libro costituisce un articolata documentazione, coinvolge in un unico processo di trasformazione l’isolato dell’antico ospedale, ritrovando una nuova struttura composta da strade e spazi urbani che sapientemente coinvolgono frammenti di edifici preesistenti. In un contesto di tale rilievo, il compito di riportare la sala dell’Auditorium, da anni chiusa per la presenza di amianto nelle sue pareti interne, a un uso appropriato e in linea con le normative e i requisiti attuali, è apparso da subito compito complesso e affascinante, capace di mettere alla prova non solo i singoli saperi, ma in particolare la necessaria interazione e la possibile integrazione tra le discipline coinvolte. Guardando all’esempio di Savonuzzi, il progetto di restauro (coordinamento di A. Massarente), si è configurato come globale ricomposizione degli spazi dell’Auditorium, intendendo questi necessariamente non confinati alla sala da concerti e al palcoscenico, ma estesi agli spazi di servizio alla sala, agli spazi per gli esecutori, per la direzione e la gestione, ai servizi per il pubblico. Il lavoro di ricerca ha inteso utilizzare le più avanzate tecniche di indagine per sviluppare un modello conoscitivo tridimensionale della sala e del complesso di cui fa parte, al fine di progettare il restauro della forma “esistente” della sala, attraverso il controllo scientifico della sua “nuova” forma, attraverso l’uso di materiali contemporanei analoghi a quelli moderni originari, e di tecnologie legate ai sistemi acustici, di illuminazione e di climatizzazione della sala.
2012
9788874624997
composizione architettonica; restauro; sistema spaziale; sistema urbano; definizione del programma; spazio per la musica
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