Nell'ambito degli scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna a Castel San Pietro Terme nell'area dell'ex cinema teatro Bios, sono stati programmati studi archeopalinologici per fornire alcune considerazioni sul paesaggio vegetazionale-ambientale e sull'attività antropica in due precisi momenti storici corrispondenti all'età romana e al periodo tardo antico. Dall'analisi pollinica emerge un paesaggio vegetale circostante l'area indagata piuttosto aperto e costantemente frequentato sia nella fase romana che in quella tardo antica. Negli spazi aperti fra le diverse strutture archeologiche e nelle immediate vicinanze dell'insediamento sono presenti estese associazioni vegetali erbacee tipiche delle aree fortemente antropizzate. Rilevanti sono le piante ruderali/nitrofile indicatrici di calpestio, mentre un significato antropogenico potrebbe avere anche l'abbondante presenza di Graminacee accompagnate da Cicorioidee, ipotesi compatibile con la destinazione originale dell'area in epoca romana e di cantiere della basilica in epoca tardo antica. Fra le specie coltivate o presenti nell'area si segnalano vari cereali (in particolare del gruppo Avena-Triticum, del gruppo Hordeum e in tracce di Panicum miliaceum), la canapa, il Noce ed il Castagno di provenienza da zone di quota. Diffusa risulta la presenza di prati destinati al pascolo del bestiame e probabilmente di zone incolte. Il bosco appare soltanto sullo sfondo ed è caratterizzato dal querceto planiziario mesoigrofilo a Farnia; significativa la presenza di aree boschive ripariali caratterizzate da Ontani, Salici e Pioppi oltre a Pini ed Abeti interpretabili come apporti non locali provenienti da boschi collinari/montani. Discreta è la presenza di vegetazione ripariale e stagnale collegabile alla presenza di fossati/canali o corsi d'acqua nelle vicinanze dell'area indagata. L'incremento delle idro-elofite erbacee nel periodo tardo antico potrebbe infine documentare un'espansione delle zone umide dovuto ad un aumento della piovosità e ad un progressivo abbandono del territorio.
Ricerche palinologiche nell’area archeologica dell’ex cinema teatro Bios (Castel San Pietro Terme, Bologna) in età romana e tardo antica
MARCHESINI, Marco;MARVELLI, SILVIA
2003
Abstract
Nell'ambito degli scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna a Castel San Pietro Terme nell'area dell'ex cinema teatro Bios, sono stati programmati studi archeopalinologici per fornire alcune considerazioni sul paesaggio vegetazionale-ambientale e sull'attività antropica in due precisi momenti storici corrispondenti all'età romana e al periodo tardo antico. Dall'analisi pollinica emerge un paesaggio vegetale circostante l'area indagata piuttosto aperto e costantemente frequentato sia nella fase romana che in quella tardo antica. Negli spazi aperti fra le diverse strutture archeologiche e nelle immediate vicinanze dell'insediamento sono presenti estese associazioni vegetali erbacee tipiche delle aree fortemente antropizzate. Rilevanti sono le piante ruderali/nitrofile indicatrici di calpestio, mentre un significato antropogenico potrebbe avere anche l'abbondante presenza di Graminacee accompagnate da Cicorioidee, ipotesi compatibile con la destinazione originale dell'area in epoca romana e di cantiere della basilica in epoca tardo antica. Fra le specie coltivate o presenti nell'area si segnalano vari cereali (in particolare del gruppo Avena-Triticum, del gruppo Hordeum e in tracce di Panicum miliaceum), la canapa, il Noce ed il Castagno di provenienza da zone di quota. Diffusa risulta la presenza di prati destinati al pascolo del bestiame e probabilmente di zone incolte. Il bosco appare soltanto sullo sfondo ed è caratterizzato dal querceto planiziario mesoigrofilo a Farnia; significativa la presenza di aree boschive ripariali caratterizzate da Ontani, Salici e Pioppi oltre a Pini ed Abeti interpretabili come apporti non locali provenienti da boschi collinari/montani. Discreta è la presenza di vegetazione ripariale e stagnale collegabile alla presenza di fossati/canali o corsi d'acqua nelle vicinanze dell'area indagata. L'incremento delle idro-elofite erbacee nel periodo tardo antico potrebbe infine documentare un'espansione delle zone umide dovuto ad un aumento della piovosità e ad un progressivo abbandono del territorio.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.