L’abbattimento dei carichi di nutrienti ed in particolare di nitrato nei canali di comprensori agricoli è un tema poco studiato sperimentalmente. Pertanto, la sperimentazione è stata inizialmente dedicata all’acquisizione di elementi di riferimento per costituire un quadro descrittivo e di riferimento, riportato solo in parte in questo pubblicazione. Successivamente sono stati analizzati i più importanti fattori che regolano l’abbattimento dell’azoto, quali la presenza o l’assenza della vegetazione, la sua densità numerica e di biomassa ed il relativo contenuto di azoto in radici fusto e foglie, e la natura del carico azotato, nitrica o ammoniacale. I risultati hanno evidenziato che la presenza di vegetazione esercita un effetto significativo sull’abbattimento dei carichi, più netto se nell’acqua in transito la concentrazione di azoto ammoniacale approssima o supera il valore di 0,5 mg/l. L’abbattimento dei carichi è risultato favorito sia da canna palustre che da tifa, indifferentemente e non è stato possibile discriminare l’effetto di altri fattori quali la velocità di scorrimento e la profondità del canale. Il funzionamento biologico di ciascun sito è risultato estremamente sito-specifico, fatto inatteso in relazione alla apparente omogeneità dei canali studiati, ipertrofici, fortemente impattati e soggetti ad elevati carichi di nitrato. In base ai risultati sono state individuate linee guida operative-gestionali applicabili nella Provincia di Ferrara e nella bassa padana. I casi di possibile applicazione di questo protocollo sono numerosissimi e, come detto, vanno dai canali che ricevono scarichi civili diffusi e di depuratori non provvisti di terzo stadio a quelli di comprensori agricoli particolari. In tali situazioni, l’adeguamento della sezione per 1-2 km, in modo da poter mantenere intonsa la vegetazione fino alla fine della stagione vegetativa, senza compromettere la funzionalità idraulica, porterebbe ad una riduzione sostanziale dei carichi di azoto. Tali indicazioni sono in linea con quanto suggerito dal D. Lgs. 152/99 e dal D. Lgs. 152/2006 e dal PTA della Regione Emilia-Romagna per le aree dichiarate vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola, tra cui il bacino Burana-Volano-Navigabile in cui la sperimentazione è stata effettuata.
Abbattimento dei carichi inquinanti e miglioramento della qualità delle acque superficiali delle reti di canali nella zona del Parco del delta del Po
CASTALDELLI, Giuseppe;VINCENZI, Fabio;MANTOVANI, Sara;LANZONI, Mattia;FANO, Elisa Anna
2008
Abstract
L’abbattimento dei carichi di nutrienti ed in particolare di nitrato nei canali di comprensori agricoli è un tema poco studiato sperimentalmente. Pertanto, la sperimentazione è stata inizialmente dedicata all’acquisizione di elementi di riferimento per costituire un quadro descrittivo e di riferimento, riportato solo in parte in questo pubblicazione. Successivamente sono stati analizzati i più importanti fattori che regolano l’abbattimento dell’azoto, quali la presenza o l’assenza della vegetazione, la sua densità numerica e di biomassa ed il relativo contenuto di azoto in radici fusto e foglie, e la natura del carico azotato, nitrica o ammoniacale. I risultati hanno evidenziato che la presenza di vegetazione esercita un effetto significativo sull’abbattimento dei carichi, più netto se nell’acqua in transito la concentrazione di azoto ammoniacale approssima o supera il valore di 0,5 mg/l. L’abbattimento dei carichi è risultato favorito sia da canna palustre che da tifa, indifferentemente e non è stato possibile discriminare l’effetto di altri fattori quali la velocità di scorrimento e la profondità del canale. Il funzionamento biologico di ciascun sito è risultato estremamente sito-specifico, fatto inatteso in relazione alla apparente omogeneità dei canali studiati, ipertrofici, fortemente impattati e soggetti ad elevati carichi di nitrato. In base ai risultati sono state individuate linee guida operative-gestionali applicabili nella Provincia di Ferrara e nella bassa padana. I casi di possibile applicazione di questo protocollo sono numerosissimi e, come detto, vanno dai canali che ricevono scarichi civili diffusi e di depuratori non provvisti di terzo stadio a quelli di comprensori agricoli particolari. In tali situazioni, l’adeguamento della sezione per 1-2 km, in modo da poter mantenere intonsa la vegetazione fino alla fine della stagione vegetativa, senza compromettere la funzionalità idraulica, porterebbe ad una riduzione sostanziale dei carichi di azoto. Tali indicazioni sono in linea con quanto suggerito dal D. Lgs. 152/99 e dal D. Lgs. 152/2006 e dal PTA della Regione Emilia-Romagna per le aree dichiarate vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola, tra cui il bacino Burana-Volano-Navigabile in cui la sperimentazione è stata effettuata.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.