E' mostrata l'importanza dell'utilizzo di metodi numerici conservativi per l'integrazione numerica delle equazioni in acque basse, in quei casi in cui esista la possibilità di transizione fra deflusso supercritico e deflusso subcritico. In particolare viene discussa l'applicazione di un metodo di McCormack, con correzioni del secondo ordine di tipo TVD (total variation diminishing), al caso del risalto idraulico in alveo divergente. L'introduzione di correzioni non lineari del tipo TVD consente di integrare la brusca variazione nelle variabili di stato, senza generare oscillazioni numeriche nella soluzione, e soprattutto consentendo di soddisfare correttamente i bilanci di massa e quantità di moto anche in corrispondenza della cella contenente il risalto. L'applicazione della tecnica al caso dell'alveo divergente consente inoltre un severo controllo sul metodo, costituito dalla possibilità di verificare la corretta individuazione della posizione del risalto, in uno schema nel quale solo nel risalto stesso sono supposte concentrate le dissipazioni. Tutto ciò sembra di rilevante importanza applicativa, in quanto è mostrato come soluzioni numeriche apparentemente soddisfacenti non risultino localmente (ma, talvolta, nemmeno globalmente) conservative.
Numerical approach to hydraulic jump in non prismatic channels
VALIANI, Alessandro
1994
Abstract
E' mostrata l'importanza dell'utilizzo di metodi numerici conservativi per l'integrazione numerica delle equazioni in acque basse, in quei casi in cui esista la possibilità di transizione fra deflusso supercritico e deflusso subcritico. In particolare viene discussa l'applicazione di un metodo di McCormack, con correzioni del secondo ordine di tipo TVD (total variation diminishing), al caso del risalto idraulico in alveo divergente. L'introduzione di correzioni non lineari del tipo TVD consente di integrare la brusca variazione nelle variabili di stato, senza generare oscillazioni numeriche nella soluzione, e soprattutto consentendo di soddisfare correttamente i bilanci di massa e quantità di moto anche in corrispondenza della cella contenente il risalto. L'applicazione della tecnica al caso dell'alveo divergente consente inoltre un severo controllo sul metodo, costituito dalla possibilità di verificare la corretta individuazione della posizione del risalto, in uno schema nel quale solo nel risalto stesso sono supposte concentrate le dissipazioni. Tutto ciò sembra di rilevante importanza applicativa, in quanto è mostrato come soluzioni numeriche apparentemente soddisfacenti non risultino localmente (ma, talvolta, nemmeno globalmente) conservative.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.