l catalogo “36 progetti di ville di architetti italiani” del 1930 raccoglie una selezione degli elaborati presentati al concorso d’architettura bandito dal direttivo della IV Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali Moderne di Monza. Furono chiamati a partecipare sul tema di una villa “moderna” architetti “che in Italia avrebbero partecipato al rinnovamento ultimo della nostra architettura”, asserzione che indica la chiara intenzione da parte degli organizzatori di dare maggiore spazio all’architettura quale manifestazione del progresso nella tecnologia, nello stile di vita e nell’arte in generale . Il volume è d’indiscutibile pregio data la presenza, non comune per l’epoca, di 337 disegni d’architettura di cui ben 31 a colori. La stampa in bianco e nero di tutte le altre immagini lascia in ogni caso trasparire un uso del colore reale, ampio e variegato. Anche i testi di accompagnamento contengono molto spesso riflessioni degli autori sulle cromìe degli spazi e dei materiali: si trovano progetti cromaticamente legati a toni naturali e pastello ma anche visioni progettuali di architetture marcate da colori forti e decisi. Il presente contributo vuole mettere in luce i valori qualitativi dei diversi approcci al cromatismo in architettura. Alcune proposte seguono riflessioni personali sviluppate dai progettisti, altre si legano - in continuità o con impulsi di rottura - a temi più ampi appartenenti alle teorie delle correnti architettoniche e artistiche dell’epoca. Inoltre aver messo a sistema la rete di relazioni incrociate tra gli autori, la loro formazione e la loro appartenenza culturale, ha consentito di rendere più evidenti alcune affinità nelle loro espressioni grafiche. La riflessione sulla comunicazione della dimensione “cromatica” del linguaggio architettonico (disegno) vuole dunque soffermarsi su diversi aspetti utilizzando anche la modellazione tridimensionale: attraverso tale processo di restituzione ci si propone non solo migliorare la fruizione di idee morfologiche e cromatiche mai realizzate, ma anche indagarne le ragioni progettuali più profonde e la loro eventuale coerenza.
Il colore dell’architettura nei disegni di progetto tra funzione e rappresentazione: il caso degli elaborati di concorso per una villa “moderna”, IV Triennale (1930)
INCERTI, Manuela;
2012
Abstract
l catalogo “36 progetti di ville di architetti italiani” del 1930 raccoglie una selezione degli elaborati presentati al concorso d’architettura bandito dal direttivo della IV Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali Moderne di Monza. Furono chiamati a partecipare sul tema di una villa “moderna” architetti “che in Italia avrebbero partecipato al rinnovamento ultimo della nostra architettura”, asserzione che indica la chiara intenzione da parte degli organizzatori di dare maggiore spazio all’architettura quale manifestazione del progresso nella tecnologia, nello stile di vita e nell’arte in generale . Il volume è d’indiscutibile pregio data la presenza, non comune per l’epoca, di 337 disegni d’architettura di cui ben 31 a colori. La stampa in bianco e nero di tutte le altre immagini lascia in ogni caso trasparire un uso del colore reale, ampio e variegato. Anche i testi di accompagnamento contengono molto spesso riflessioni degli autori sulle cromìe degli spazi e dei materiali: si trovano progetti cromaticamente legati a toni naturali e pastello ma anche visioni progettuali di architetture marcate da colori forti e decisi. Il presente contributo vuole mettere in luce i valori qualitativi dei diversi approcci al cromatismo in architettura. Alcune proposte seguono riflessioni personali sviluppate dai progettisti, altre si legano - in continuità o con impulsi di rottura - a temi più ampi appartenenti alle teorie delle correnti architettoniche e artistiche dell’epoca. Inoltre aver messo a sistema la rete di relazioni incrociate tra gli autori, la loro formazione e la loro appartenenza culturale, ha consentito di rendere più evidenti alcune affinità nelle loro espressioni grafiche. La riflessione sulla comunicazione della dimensione “cromatica” del linguaggio architettonico (disegno) vuole dunque soffermarsi su diversi aspetti utilizzando anche la modellazione tridimensionale: attraverso tale processo di restituzione ci si propone non solo migliorare la fruizione di idee morfologiche e cromatiche mai realizzate, ma anche indagarne le ragioni progettuali più profonde e la loro eventuale coerenza.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.