Negli ultimi anni, soprattutto nell’ambito della serialità televisiva, la figura del nerd, o meglio del geek, ha acquisito una notevole esposizione mediatica, culminata nel successo di serie come The Big Bang Theory, Chuck oppure nell’inclusione di personaggi come Abed nello show Community. Questo fenomeno fa riferimento alla continua espansione e alla crescente self-awareness di quella che viene definita geek culture, termine che fa riferimento a una imagined community (Anderson 1983) transnazionale (sebbene principalmente anglosassone), ormai transgenerazionale (in quanto comprende adolescenti e giovani adulti), e dotata di un proprio canone (Bianchi, Bursi, Venturini, 2010) rigorosamente trans-mediale che viene continuamente rimesso in discussione nei propri canali di espressione privilegiati, prima usegroups su Usenet, poi forum su internet e infine i più recenti social network. Per meglio dire, è proprio il fare riferimento a un canone comune, composto di prodotti dell’industria culturale di diversa provenienza, a costituire la spina dorsale della comunità, ed è per questo che quest’ultima è in breve tempo passata dal formulare giudizi individuali all’interno di aspre discussioni via forum al generare forme di critica semi-ufficiale attraverso la costituzione di blog o siti appositi, come il britannico Den of Geek! – interamente dedicato a recensioni di TV shows, fumetti, film e videogames – o Oafe – dedicato alla recensione di action figures tratte da altri media. L’aspetto più interessante consiste nel fatto che queste recensioni fanno spesso riferimento a formule critici predisposte da un sito di carattere completamente diverso, ovvero TV Tropes. Nato nel 2004 come catalogo delle figure retoriche e degli archetipi narrativi della serie Buffy the Vampire Slayer, il sito è diventato in breve tempo un enorme dizionario enciclopedico delle figure retoriche ricorrenti all’interno della pop culture contemporanea: lungi dall’essere un luogo all’interno del quale vengono formulate delle valutazioni, e dal quale quindi esce una forma di critica para-istituzionale, TV Tropes fornisce invece gli strumenti attraverso i quali la critica della geek communityviene esercitata. Sebbene infatti la critica dei siti citati si esaurisca in genere in un campionario di parametri valutativi tradizionalmente appartenenti alla critica quotidianista – ad esempio qualità della recitazione, ritmo dell’opera, qualità di fotografia, scenografia ed effetti speciali, ecc. – la conoscenza delle figure retoriche catalogate sul sito permette a quest'ultima di esprimere valutazioni in merito alla struttura narrativa delle opere, di creare parallelismi e comparazioni, di esprimersi su trend industriali. Luoghi comuni narrativi identificati da una frase criptica e sarcastica al tempo stesso, creati dal basso (da anonimi utenti di forum) e simili nella loro dimensione semantica a funzioni proppiane sebbene prive di una sintassi articolata, le voci di TV Tropes permettono così di identificare le modalità d’uso, le funzioni e le aspirazioni di una forma di critica non ufficiale, imperniata prevalentemente sui new media e da questi ultimi generata, legata a filo doppio a una imagined community in via di espansione. Il saggio si propone, attraverso l’analisi di un campione di voci del sito TV Tropes e del loro uso all’interno di recensioni cinematografiche, di individuare le modalità d’uso di questa nuova critica, di identificarne e circoscriverne il canone di riferimento.
TV Tropes will ruin your life. Forme, canoni e obiettivi della critica online della geek culture
DI CHIARA, Francesco
2012
Abstract
Negli ultimi anni, soprattutto nell’ambito della serialità televisiva, la figura del nerd, o meglio del geek, ha acquisito una notevole esposizione mediatica, culminata nel successo di serie come The Big Bang Theory, Chuck oppure nell’inclusione di personaggi come Abed nello show Community. Questo fenomeno fa riferimento alla continua espansione e alla crescente self-awareness di quella che viene definita geek culture, termine che fa riferimento a una imagined community (Anderson 1983) transnazionale (sebbene principalmente anglosassone), ormai transgenerazionale (in quanto comprende adolescenti e giovani adulti), e dotata di un proprio canone (Bianchi, Bursi, Venturini, 2010) rigorosamente trans-mediale che viene continuamente rimesso in discussione nei propri canali di espressione privilegiati, prima usegroups su Usenet, poi forum su internet e infine i più recenti social network. Per meglio dire, è proprio il fare riferimento a un canone comune, composto di prodotti dell’industria culturale di diversa provenienza, a costituire la spina dorsale della comunità, ed è per questo che quest’ultima è in breve tempo passata dal formulare giudizi individuali all’interno di aspre discussioni via forum al generare forme di critica semi-ufficiale attraverso la costituzione di blog o siti appositi, come il britannico Den of Geek! – interamente dedicato a recensioni di TV shows, fumetti, film e videogames – o Oafe – dedicato alla recensione di action figures tratte da altri media. L’aspetto più interessante consiste nel fatto che queste recensioni fanno spesso riferimento a formule critici predisposte da un sito di carattere completamente diverso, ovvero TV Tropes. Nato nel 2004 come catalogo delle figure retoriche e degli archetipi narrativi della serie Buffy the Vampire Slayer, il sito è diventato in breve tempo un enorme dizionario enciclopedico delle figure retoriche ricorrenti all’interno della pop culture contemporanea: lungi dall’essere un luogo all’interno del quale vengono formulate delle valutazioni, e dal quale quindi esce una forma di critica para-istituzionale, TV Tropes fornisce invece gli strumenti attraverso i quali la critica della geek communityviene esercitata. Sebbene infatti la critica dei siti citati si esaurisca in genere in un campionario di parametri valutativi tradizionalmente appartenenti alla critica quotidianista – ad esempio qualità della recitazione, ritmo dell’opera, qualità di fotografia, scenografia ed effetti speciali, ecc. – la conoscenza delle figure retoriche catalogate sul sito permette a quest'ultima di esprimere valutazioni in merito alla struttura narrativa delle opere, di creare parallelismi e comparazioni, di esprimersi su trend industriali. Luoghi comuni narrativi identificati da una frase criptica e sarcastica al tempo stesso, creati dal basso (da anonimi utenti di forum) e simili nella loro dimensione semantica a funzioni proppiane sebbene prive di una sintassi articolata, le voci di TV Tropes permettono così di identificare le modalità d’uso, le funzioni e le aspirazioni di una forma di critica non ufficiale, imperniata prevalentemente sui new media e da questi ultimi generata, legata a filo doppio a una imagined community in via di espansione. Il saggio si propone, attraverso l’analisi di un campione di voci del sito TV Tropes e del loro uso all’interno di recensioni cinematografiche, di individuare le modalità d’uso di questa nuova critica, di identificarne e circoscriverne il canone di riferimento.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.