Universalmente noto per il ciclo di affreschi dei Mesi che nel salone celebra le virtù pubbliche del marchese, poi duca, Borso d’Este (1450-1471), il complesso di palazzo Schifanoia ha vissuto una complessa storia edilizia e decorativa iniziata nel 1385, con la costruzione del primo nucleo voluto da Alberto d’Este e l’ampliamento successivo di pochi anni (1391). Negli anni precedenti il 1470, si deve il sistema ‘pubblico’ di accesso e rappresentanza di Schifanoia, incentrato sulla sequenza portale - loggiato d’ingresso - scalone esterno - sala dei Mesi. Il presente contributo, si occupa di questa parte del Palazzo, che individua nel modo più completo possibile e analizza per la prima volta dopo un secolo e mezzo di nascondimento il grande solaio che copre la loggia e nello stesso tempo sostiene il piano di calpestio del salone dei Mesi. Solaio caratterizzato dall’utilizzo delle travi composte, denominate ‘chiavoni’, mezzo tecnologico indispensabile, vista l’ampia luce del solaio; era prassi a Ferrara a partire dal quarto decennio del quattrocento per risolvere il problema del superamento di grandi luci. l rilievo di questi elementi, attraverso lo studio diretto delle porzioni visibili, ha permesso di approfondire la conoscenza dei materiali, della tecnica costruttiva, delle caratteristiche e della tipologia delle travi.
Un solaio di travi composte a palazzo Schifanoia. Indizi per l’ipotesi ricostruttiva della loggia
DI FRANCESCO, Carla;CILIANI, Serena;LATTANZI, Daniela
2009
Abstract
Universalmente noto per il ciclo di affreschi dei Mesi che nel salone celebra le virtù pubbliche del marchese, poi duca, Borso d’Este (1450-1471), il complesso di palazzo Schifanoia ha vissuto una complessa storia edilizia e decorativa iniziata nel 1385, con la costruzione del primo nucleo voluto da Alberto d’Este e l’ampliamento successivo di pochi anni (1391). Negli anni precedenti il 1470, si deve il sistema ‘pubblico’ di accesso e rappresentanza di Schifanoia, incentrato sulla sequenza portale - loggiato d’ingresso - scalone esterno - sala dei Mesi. Il presente contributo, si occupa di questa parte del Palazzo, che individua nel modo più completo possibile e analizza per la prima volta dopo un secolo e mezzo di nascondimento il grande solaio che copre la loggia e nello stesso tempo sostiene il piano di calpestio del salone dei Mesi. Solaio caratterizzato dall’utilizzo delle travi composte, denominate ‘chiavoni’, mezzo tecnologico indispensabile, vista l’ampia luce del solaio; era prassi a Ferrara a partire dal quarto decennio del quattrocento per risolvere il problema del superamento di grandi luci. l rilievo di questi elementi, attraverso lo studio diretto delle porzioni visibili, ha permesso di approfondire la conoscenza dei materiali, della tecnica costruttiva, delle caratteristiche e della tipologia delle travi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.