The workshop is dedicated to the A Vision of Europe campaign to demolish Corviale Sub-Urban Slab in Rome and build a new Eco-Compact-Neighbourhood. The presentation will be focudes also on USA and EU case-studies of urban regeneration in peripheral areas. /Ogni città italiana ha visto sorgere negli anni 70 del secolo scorso la sua periferia Hard. Le sue stecche e le sue torri simbolo del Brutalismo architettonico allora tanto in voga. La lista è lunga. Ci sono le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Pilastro di Bologna, il Laurentino Q38 di Roma, le Vele di Napoli, lo ZEN di Palermo. Ogni città ha la sua periferia e sono centinaia di migliaia, se non milioni, i cittadini italiani costretti a vivere all’interno di scatoloni di conglomerato cementizio armato in ossequio a una sperimentazione finita male. Il dramma della periferia italiana è tutto in questi “mostri” cementizi, simbolo più che mai di un fallimento architettonico, ambientale, e, prima di tutto, economico, sociale, culturale. Un fallimento che genera ogni anno enormi costi di gestione di edifici non concepiti per durare nel tempo ed enormi costi sociali derivanti dal sentimento di alienazione dei poveri abitanti inscatolati, loro malgrado, in esperimenti urbanistici completamete tramontati. Altrove, negli Stati Uniti, in Europa, si è iniziato da molti anni a demolirli. Uno dei primi interventi fu la demolizione del famigerato Prutt Igoe di St Louis, poi venne il grattacielozzo della Tour Bleue a Bruxelles, poi le torri di Paternoster Square a Londra, poi le stecche di Marsham Street sempre a Londra, poi le centinaia di stecche e di grattacielozzi che l’ANRU, l’Agence Nationale pour la Renovation Urbaine, demolisce ogni anno in Francia e sostituisce con quartieri urbani a misura d’uomo. La demolizione del Corviale e la sua sostituzione con una Eco-Città Giardino, concepita come un quartiere urbano compatto, integrato, accessibile pedonalmente e ricco di spazi pubblici a misura d’uomo, può davvero segnare una nuova fase nella Storia della città italiana. Dopo il lento declino degli ultimi 60 anni una nuova stagione di Rinascimento Urbano può aprirsi anche in Italia proprio con un’operazione di alto valore sociale e ambientale. Dimostrare che si può riparare un errore, che si può invertire una tendenza negativa e offrire ai cittadini la possibilità di scegliere di vivere in un ambiente urbano armonioso, dotato di piazze e piazzette ispirate alla tradizione della città italiana, ricco di spazi pubblici e di corti verdi dove i bambini possono giocare tranquilli. La demolizione del Corviale può inaugurare una grande stagione di RINASCIMENTO URBANO, migliorando le condizioni di vita degli abitanti della periferia e contribuendo ad elevare il livello della città italiana. Sviluppando un notevole circolo virtuoso, offrendo lavoro a giovani architetti, ingegneri, piccoli e medi imprenditori, artigiani, artisti, commercianti. DEMOLIRE IL CORVIALE e COSTRUIRE UN ECO-QUARTIERE INTEGRATO rappresenta la sfida per avviare uno sviluppo ambientale, sociale ed economico che costituisca un modello da imitare in centinaia di luoghi simili in tutto il paese.

DALLA PERIFERIA SUBURBANA ALLA ECO-CITTA' GIARDINO / FROM SUBURBS TO ECO-GARDEN CITY. DEMOLIRE PER RIGENERARE / DEMOLISHING TO REGENERATE. Civicarch International Workshop 2010, October 21 Universiy of Ferrara, Faculty of Engineering

TAGLIAVENTI, Gabriele;BUCCI, Alessandro;FINETTI, Francesco
2010

Abstract

The workshop is dedicated to the A Vision of Europe campaign to demolish Corviale Sub-Urban Slab in Rome and build a new Eco-Compact-Neighbourhood. The presentation will be focudes also on USA and EU case-studies of urban regeneration in peripheral areas. /Ogni città italiana ha visto sorgere negli anni 70 del secolo scorso la sua periferia Hard. Le sue stecche e le sue torri simbolo del Brutalismo architettonico allora tanto in voga. La lista è lunga. Ci sono le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Pilastro di Bologna, il Laurentino Q38 di Roma, le Vele di Napoli, lo ZEN di Palermo. Ogni città ha la sua periferia e sono centinaia di migliaia, se non milioni, i cittadini italiani costretti a vivere all’interno di scatoloni di conglomerato cementizio armato in ossequio a una sperimentazione finita male. Il dramma della periferia italiana è tutto in questi “mostri” cementizi, simbolo più che mai di un fallimento architettonico, ambientale, e, prima di tutto, economico, sociale, culturale. Un fallimento che genera ogni anno enormi costi di gestione di edifici non concepiti per durare nel tempo ed enormi costi sociali derivanti dal sentimento di alienazione dei poveri abitanti inscatolati, loro malgrado, in esperimenti urbanistici completamete tramontati. Altrove, negli Stati Uniti, in Europa, si è iniziato da molti anni a demolirli. Uno dei primi interventi fu la demolizione del famigerato Prutt Igoe di St Louis, poi venne il grattacielozzo della Tour Bleue a Bruxelles, poi le torri di Paternoster Square a Londra, poi le stecche di Marsham Street sempre a Londra, poi le centinaia di stecche e di grattacielozzi che l’ANRU, l’Agence Nationale pour la Renovation Urbaine, demolisce ogni anno in Francia e sostituisce con quartieri urbani a misura d’uomo. La demolizione del Corviale e la sua sostituzione con una Eco-Città Giardino, concepita come un quartiere urbano compatto, integrato, accessibile pedonalmente e ricco di spazi pubblici a misura d’uomo, può davvero segnare una nuova fase nella Storia della città italiana. Dopo il lento declino degli ultimi 60 anni una nuova stagione di Rinascimento Urbano può aprirsi anche in Italia proprio con un’operazione di alto valore sociale e ambientale. Dimostrare che si può riparare un errore, che si può invertire una tendenza negativa e offrire ai cittadini la possibilità di scegliere di vivere in un ambiente urbano armonioso, dotato di piazze e piazzette ispirate alla tradizione della città italiana, ricco di spazi pubblici e di corti verdi dove i bambini possono giocare tranquilli. La demolizione del Corviale può inaugurare una grande stagione di RINASCIMENTO URBANO, migliorando le condizioni di vita degli abitanti della periferia e contribuendo ad elevare il livello della città italiana. Sviluppando un notevole circolo virtuoso, offrendo lavoro a giovani architetti, ingegneri, piccoli e medi imprenditori, artigiani, artisti, commercianti. DEMOLIRE IL CORVIALE e COSTRUIRE UN ECO-QUARTIERE INTEGRATO rappresenta la sfida per avviare uno sviluppo ambientale, sociale ed economico che costituisca un modello da imitare in centinaia di luoghi simili in tutto il paese.
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