A partire dagli anni Settanta, “maschi” e “femmine” sono stati riconosciuti come categorie socialmente costruite e non come diversità biologiche definitive. Ma la nozione di “gender” ha davvero spezzato l’equazione tra sessi e natura nella biografia degli individui? La ricerca di Elisa A. G. Arfini descrive lo iato che separa la teoria dalla pratica nell’autopercezione di genere, con una storia della medicalizzazione e della legalizzazione del transgender. L’autrice ha scelto come simbolo il percorso di Louis G. Sullivan, transessuale da donna a uomo gay. Il destino di un pioniere nel fai-da-te dell’identità è qui rivelato attraverso i suoi diari inediti, una presa diretta sulla solitudine e sul coraggio, sui diritti civili e sulla fantasia, perché quando la realtà non esiste ancora ha bisogno di essere immaginata.
Scrivere il sesso. Retoriche e narrative della transessualità
ARFINI, Elisa Anna Giuseppina
2007
Abstract
A partire dagli anni Settanta, “maschi” e “femmine” sono stati riconosciuti come categorie socialmente costruite e non come diversità biologiche definitive. Ma la nozione di “gender” ha davvero spezzato l’equazione tra sessi e natura nella biografia degli individui? La ricerca di Elisa A. G. Arfini descrive lo iato che separa la teoria dalla pratica nell’autopercezione di genere, con una storia della medicalizzazione e della legalizzazione del transgender. L’autrice ha scelto come simbolo il percorso di Louis G. Sullivan, transessuale da donna a uomo gay. Il destino di un pioniere nel fai-da-te dell’identità è qui rivelato attraverso i suoi diari inediti, una presa diretta sulla solitudine e sul coraggio, sui diritti civili e sulla fantasia, perché quando la realtà non esiste ancora ha bisogno di essere immaginata.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.