L’ingresso delle donne nelle Forze Armate Italiane è un fenomeno recente ed a carattere minoritario. A partire dalle evidenze internazionali che documentano il prevalere, a livello esplicito, di atteggiamenti sfavorevoli e comportamenti discriminatori (Biernat et al, 1998; Boldry, Wood e Kashy, 2001; Cohn, 2000; Eagly, Karau e Makhjani, 1995), questa indagine ha verificato ad un livello più implicito eventuali forme di discriminazione nei confronti di militari donne. A tale fine è stato predisposto uno studio sperimentale che prevedeva di rilevare differenze sistematiche nel livello di astrazione del linguaggio (Maass, 1999; Semin e Fiedler, 1988) e nell’avanzamento di status in differenti categorie di militari. Abbiamo pertanto verificato, in militari maschi differenziati per grado (alto vs. basso), sia la variazione dell’astrazione dei termini impiegati per descrivere due categorie di militari (uomo e donna) gerarchicamente differenziati presentati tramite fotografia, sia la previsione di avanzamento di carriera in riferimento a sé, ad un militare uomo e donna di status alto vs. basso. Dal momento che il comportamento dei militari maschi risulta descritto più positivamente ed in modo più astratto rispetto a quello delle colleghe, che il grado dei partecipanti è cruciale nel determinare variazioni nel livello di astrazione linguistica circa le categorie considerate e che alle donne è assegnato minor avanzamento di carriera rispetto ai colleghi di pari status, riteniamo che i nostri risultati, in linea con le ipotesi avanzate, contribuiscano ad allargare le evidenze sui fenomeni discriminatori verso le donne in ambito militare
ATTEGGIAMENTI DISCRIMINATORI VERSO LE DONNE IN CONTESTI MILITARI
RAVENNA, Marcella;RONCARATI, Alessandra
2009
Abstract
L’ingresso delle donne nelle Forze Armate Italiane è un fenomeno recente ed a carattere minoritario. A partire dalle evidenze internazionali che documentano il prevalere, a livello esplicito, di atteggiamenti sfavorevoli e comportamenti discriminatori (Biernat et al, 1998; Boldry, Wood e Kashy, 2001; Cohn, 2000; Eagly, Karau e Makhjani, 1995), questa indagine ha verificato ad un livello più implicito eventuali forme di discriminazione nei confronti di militari donne. A tale fine è stato predisposto uno studio sperimentale che prevedeva di rilevare differenze sistematiche nel livello di astrazione del linguaggio (Maass, 1999; Semin e Fiedler, 1988) e nell’avanzamento di status in differenti categorie di militari. Abbiamo pertanto verificato, in militari maschi differenziati per grado (alto vs. basso), sia la variazione dell’astrazione dei termini impiegati per descrivere due categorie di militari (uomo e donna) gerarchicamente differenziati presentati tramite fotografia, sia la previsione di avanzamento di carriera in riferimento a sé, ad un militare uomo e donna di status alto vs. basso. Dal momento che il comportamento dei militari maschi risulta descritto più positivamente ed in modo più astratto rispetto a quello delle colleghe, che il grado dei partecipanti è cruciale nel determinare variazioni nel livello di astrazione linguistica circa le categorie considerate e che alle donne è assegnato minor avanzamento di carriera rispetto ai colleghi di pari status, riteniamo che i nostri risultati, in linea con le ipotesi avanzate, contribuiscano ad allargare le evidenze sui fenomeni discriminatori verso le donne in ambito militareI documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.