Il contributo presenta i risultati operativi di un vasto progetto di ricerca, svolto dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara, finalizzato alla predisposizione di indicazioni per la salvaguardia dell’architettura novecentesca nell’intero territorio comunale, all’interno del nuovo strumento urbanistico denominato PSC Piano Strutturale Comunale (elaborato a seguito della Legge Regionale 20/2000, ora in adozione) e del RUE Regolamento Urbanistico Edilizio (in fase di completamento). Nella realtà urbana di Ferrara esistono vaste aree intra moenia, a lungo inedificate dopo l’Addizione Erculea del 1492, in cui sono stati insediati quartieri novecenteschi: la città e il suo territorio sono dichiarati dall’UNESCO ‘patrimonio dell’umanità’, e in tale contesto non è possibile ignorare l’estensione e la presenza dell’architettura del novecento, da cui consegue l’esigenza di nuovi strumenti (fondati sulla reale conoscenza della realtà locale), che concretamente possano costituire il mezzo per efficaci azioni di salvaguardia. Si ritiene che per ottenere ciò non sia esclusivamente necessario imporre norme, quanto piuttosto elaborare indicazioni che favoriscano la conservazione del patrimonio edilizio non tradizionale, sollecitando da un lato il riconoscimento dei ‘caratteri’ peculiari (ai diversi livelli, dal piano al dettaglio) e predisponendo dall’altro indicazioni per guidare i tecnici nel progetto di manutenzione, restauro, adeguamento: non si intende infatti normare il risultato (con inevitabili rischi ed errori), quanto guidare il processo di elaborazione del progetto, agevolando al contempo le azioni di controllo. L’esito del lavoro è individuabile a diversi livelli nel nuovo piano: il vastissimo censimento delle costruzioni novecentesche (oltre 4.000 schede, inserite nel GIS del Comune) ha reso possibile l’individuazione di alcune centinaia di edifici che, per i propri caratteri, sono stati traslati dalla categoria di intervento di ‘ristrutturazione edilizia’ del precedente PRG verso livelli di maggiore tutela, senza sostanziale distinzione rispetto agli edifici storici; sulla medesima base conoscitiva è stata formulata una suddivisione che distribuisce gli edifici novecenteschi in raggruppamenti diversificati e omogenei (mappa a più colori del RUE), con distinzioni che nel grado massimo arrivano alla salvaguardia di ogni aspetto (arredi integrati, arredi degli spazi esterni, recinzioni, ecc.), e nel livello minimo raggruppano edifici il cui carattere più spiccato è nel rimando al contesto della strada, dell’isolato, del quartiere pianificato. Un ulteriore livello normativo, all’interno delle ‘modalità di intervento’ del PSC (che sostituiscono le ‘categorie di intervento’ del PRG) è nell’introduzione di voci specifiche relative alla salvaguardia e conservazione dei caratteri peculiari dell’architettura del XX secolo, a completamento delle voci che riguardano l’edilizia tradizionale. Infine, al di fuori dell’apparato normativo del piano, è stato predisposto un ‘allegato’ al RUE che si offre come guida per il progettista, scomponendo ogni parte costruttiva dell’edificio e sottolineando i caratteri che sono da rispettare, esplicitando un glossario minimo, riportando i suggerimenti per un buon progetto/intervento, con un apparato di fotografie di dettaglio e documenti d’archivio riferiti a fabbriche ferraresi, disegni dalla manualistica novecentesca: tali indicazioni è opportuno che vengano seguite indipendentemente dal livello di salvaguardia in cui è incluso il fabbricato.
Strumenti per la salvaguardia dell’architettura del Novecento: aspetti metodologici nell’elaborazione del nuovo Piano Strutturale Comunale di Ferrara
FABBRI, Rita
2009
Abstract
Il contributo presenta i risultati operativi di un vasto progetto di ricerca, svolto dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara, finalizzato alla predisposizione di indicazioni per la salvaguardia dell’architettura novecentesca nell’intero territorio comunale, all’interno del nuovo strumento urbanistico denominato PSC Piano Strutturale Comunale (elaborato a seguito della Legge Regionale 20/2000, ora in adozione) e del RUE Regolamento Urbanistico Edilizio (in fase di completamento). Nella realtà urbana di Ferrara esistono vaste aree intra moenia, a lungo inedificate dopo l’Addizione Erculea del 1492, in cui sono stati insediati quartieri novecenteschi: la città e il suo territorio sono dichiarati dall’UNESCO ‘patrimonio dell’umanità’, e in tale contesto non è possibile ignorare l’estensione e la presenza dell’architettura del novecento, da cui consegue l’esigenza di nuovi strumenti (fondati sulla reale conoscenza della realtà locale), che concretamente possano costituire il mezzo per efficaci azioni di salvaguardia. Si ritiene che per ottenere ciò non sia esclusivamente necessario imporre norme, quanto piuttosto elaborare indicazioni che favoriscano la conservazione del patrimonio edilizio non tradizionale, sollecitando da un lato il riconoscimento dei ‘caratteri’ peculiari (ai diversi livelli, dal piano al dettaglio) e predisponendo dall’altro indicazioni per guidare i tecnici nel progetto di manutenzione, restauro, adeguamento: non si intende infatti normare il risultato (con inevitabili rischi ed errori), quanto guidare il processo di elaborazione del progetto, agevolando al contempo le azioni di controllo. L’esito del lavoro è individuabile a diversi livelli nel nuovo piano: il vastissimo censimento delle costruzioni novecentesche (oltre 4.000 schede, inserite nel GIS del Comune) ha reso possibile l’individuazione di alcune centinaia di edifici che, per i propri caratteri, sono stati traslati dalla categoria di intervento di ‘ristrutturazione edilizia’ del precedente PRG verso livelli di maggiore tutela, senza sostanziale distinzione rispetto agli edifici storici; sulla medesima base conoscitiva è stata formulata una suddivisione che distribuisce gli edifici novecenteschi in raggruppamenti diversificati e omogenei (mappa a più colori del RUE), con distinzioni che nel grado massimo arrivano alla salvaguardia di ogni aspetto (arredi integrati, arredi degli spazi esterni, recinzioni, ecc.), e nel livello minimo raggruppano edifici il cui carattere più spiccato è nel rimando al contesto della strada, dell’isolato, del quartiere pianificato. Un ulteriore livello normativo, all’interno delle ‘modalità di intervento’ del PSC (che sostituiscono le ‘categorie di intervento’ del PRG) è nell’introduzione di voci specifiche relative alla salvaguardia e conservazione dei caratteri peculiari dell’architettura del XX secolo, a completamento delle voci che riguardano l’edilizia tradizionale. Infine, al di fuori dell’apparato normativo del piano, è stato predisposto un ‘allegato’ al RUE che si offre come guida per il progettista, scomponendo ogni parte costruttiva dell’edificio e sottolineando i caratteri che sono da rispettare, esplicitando un glossario minimo, riportando i suggerimenti per un buon progetto/intervento, con un apparato di fotografie di dettaglio e documenti d’archivio riferiti a fabbriche ferraresi, disegni dalla manualistica novecentesca: tali indicazioni è opportuno che vengano seguite indipendentemente dal livello di salvaguardia in cui è incluso il fabbricato.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.